Dove si appende la giacca del Potere
La teoria classica del Potere (supponendo che esista il concetto di “classica” in questo caso) tende a prendere la società, considerandola come un unicum. Questo approccio è presente sia in Marx, ma anche Webber, Adam Smith, ed altri ancora. Le classi sono una rappresentazione statica della società.
Quando si ragiona invece per una generalizzazione (come proposto nel manifesto dell’Archelogia) ci si pone il problema di dove appendere la giacca del Potere. La generazione della classe come connotazione di una relazione di Potere, pone il problema (filosoficamente non trascurabile) di cosa è una relazione di Potere. Forse concetto dato per scontato e poco esplorato fino ad ora anche nella analisi dell’Archelogia.
Fino ad ora ho parlato genericamente di attrattori e di relazione di Potere. Approfondendo i concetti mi sono scontrato in alcuni riferimenti circolari che dovevo superare per la coerenza dell’impianto.
Ragionando in termini di teorie classiche, la società, in quanto substrato relazionale, sedimenta al suo interno, relazioni, classi, profitti (nei termini archelogici). E cosa differenzia una analisi della società, rispetto ad una analisi di un concetto come Facebook. E cosa caratterizza l’uno e l’altro ?
Il supporto metodologico e ontologico viene dalla semiotica. Da una parte risolvendo un problema più ampio (una generalizzazione ed apertura ad altro campo) e dall’altro una risoluzione del famoso problema della giacca.
Nel trattato di semiotica generale di Umberto Eco, viene sistematizzato il concetto di Unità Culturale (trovate un cenno qua Umberto Eco. La cultura come fenomeno semiotico (che-fare.com)). Ecco finalmente l’appendino.
Parlare di società, oggettizzando il concetto è effettivamente un errore metodologico (con tutto il rispetto per la classica). La relazione di Potere non è altro che una connotazione di una Unità Culturale. Il famoso attrattore (presente attualmente nel manifesto dell’Archelogia), che dal punto di vista metodologico presentava varie lacune, si può dire possa rappresentarsi con una Unità Culturale. La stessa società non è un oggetto come viene rappresentata nella teoria classica. La società è una Unità Culturale. Con tutti gli effetti sulle relazioni di Unità Culturali, ecc. ecc.
La relazione fra Unità Culturale e relazione di Potere è quindi molto sottile e possiamo ipotizzare che sia biunivoca e molto strettamente connessa.
La semiotica rappresenta l’Unità Culturale senza dare il dovuto peso alle dinamiche relazionali e di Potere che generano questo concetto. Quindi il Potere è una connotazione di una Unità Culturale. E ne è intimamente connesso.
L’effetto di questa relazione è variegato. Da una parte si esce da concetti “proprietari” dell’Archelogia, per andare su concetti generali e già sistematizzati in modo più ampio.
Questo legame fra semiotica ed Archelogia diventa quindi prezioso.
Il fatto che la società da oggetto a priori, diventi Unità Culturale (quindi una delle tante Unità Culturali) rappresenta una svolta che completa l’analisi Archelogica. Ne completa anche l’uscita da implicazioni di carattere etico e politico. Ogni Unità Culturale determina una relazione di Potere (e potremmo dire forse che è a sua volta determinato dalla relazione di Potere).
In questo senso Facebook (per esempio), è in quanto Unità Culturale, oggetto dell’analisi di Potere, origine della relazione di Potere ed a sua volta definito dalla relazione di Potere Stesso. Infatti (da approfondire questo concetto) la creazione proprio dell’Unità Culturale è un atto di Potere. In quanto atto relazionale, di classe e di profitto. L’Unità Culturale è quindi punto di ingresso della relazione di Potere. E (forse) viceversa.
Molto semplicemente un passo avanti.