Novembre 7, 2021

No Vax. Un approccio archelogico.

By Andrea Padovano

La pandemia costituisce un evento epocale. Ho già scritto a riguardo. Archelogia del Covid – Archelogia

Voglio riprendere alcuni temi ed estendere alcune considerazioni.

Un approccio filosofico

Si parla molto di pandemia, libertà. Cacciari recentemente ha fatto alcune considerazioni filosofiche a riguardo. Ritengo che si debba parlare in maniera molto estesa del concetto di libertà dei diritti soggettivi, dei rapporti con la società. Sono la base delle nostre scelte.

Ho visto però un approccio superficiale ai temi ed un parlare senza individuare temi fondanti e soprattutto senza argomentarli.

Sulle classi e su alcune considerazioni specifiche, ho già discusso nel precedente articolo.

Il segno

Voglio approfondire alcuni concetti che ritengo importanti.

La pandemia appunto è un evento epocale. Questo ha cambiato la vita di tutti noi. Contemporaneamente ha creato un reticolo semiotico con il quale in maniera inconscia ci confrontiamo. Non solo parole, ma concetti, unità culturali che si connettono fra di loro.

Pandemia

Covid

Virologi

Vaccino

Si sono creati dei reticoli di segni che influenzano e sono influenzati da relazioni di Potere. Nulla di nuovo a riguardo in questa definizione.

Wittgenstein diceva che non c’è forma o struttura logica reale oggettiva indipendente dal linguaggio. In termini semiotici si potrebbe sostenere che non c’è forma o struttura logica reale oggettiva indipendente dal segno di cui il linguaggio è espressione. Ancora di più. Questo fondamento consiste nel rapporto che c’è fra le relazioni che sussistono fra le cose e le proposizioni del linguaggio, rapporto per il quale le proposizioni sono immagini logiche delle relazioni reali.

Sia la semiotica che Wittgenstein a mio umilissimo giudizio, trascurano il rapporto di Potere che è sotteso dal linguaggio. Ogni analisi logica, filosofica, semiotica, non può prescindere da un rapporto fra segno e relazione di Potere.

Il perchè noi parliamo di Pandemia e non di ornitorinco è dovuto ad un processo di semiosi che si connota con una relazione di Potere relazionale, di classe, di profitto. Trascurare questo vuol dire vedere solo una faccia della medaglia.

Non esistono concetti (chiamiamoli concetti, segni, fatti, unità culturali, oggetti, parole, ecc. ecc. saremo più precisi in altri luoghi) senza relazioni di Potere agganciate. Le due cose sono indissolubilmente collegate. Dove non è possibile discriminare fra cosa crea una e viceversa. Ornitorinco in questo momento è una parola che non crea l’impatto emozionale rispetto alla parola Pandemia. Non è un fatto assolutamente secondario. E’ un fatto che va oltre l’analisi linguistica ed abbraccia appunto il processo di formazione delle nostre esperienze individuali e collettive.

La comunicazione e il saltello dei piani

La teoria della comunicazione viene rappresentata usualmente con uno schema di questo tipo (preso velocemente da questo sito 1.2 Elementi della comunicazione – imparando a usare i media (wordpress.com)). Se vogliamo possiamo richiamare elementi teorici (Teoria della comunicazione – Wikipedia).

1.2 Elementi della comunicazione – imparando a usare i media

Ora riflettiamo.

Se diciamo “A me piace la pioggia”. Sto comunicando una opinione soggettiva. Che può assumere valenze differenti, effetti differenti (pensiamo per esempio se detto nel deserto, oppure detto appunto sotto la pioggia). Non voglio spingermi oltre su aspetti di tipo comunicativo, interpretativo, eccetera eccetera.

Ma se io dico :

“Io non indosso la mascherina”

Sto sovrapponendo piani linguistici, semiotici e di Potere. E questi piani sono difficilmente identificabili. Sto in realtà costituendo una semiosi ed un vero e proprio atto di Potere e come tale deve essere analizzato.

“Io non indosso la mascherina” potrebbe volere dire che io non indosso la mascherina perchè penso che la libertà individuale sia superiore ad ogni cosa. Quindi affermo la valenza etica della libertà superiore ad ogni forma di legge e di tutela della salute. Oppure posso significare che non credo alla pandemia. Quindi ne contesto i dati scientifici, i risultati, la veridicità.

Ma il linguaggio e la comunicazione non funzionano in questo modo. Quando io dico “Io non indosso la mascherina” il più delle volte dimentico i sottostanti. Cioè non sto facendo un ragionamento che tenga in considerazione tutti gli aspetti sottesi all’affermazione. Gli aspetti logici, le implicazioni etiche.

In realtà sto effettuando a volte soprattutto nella comunicazione di massa una semiosi con connotazione di Potere. “Io non indosso la mascherina” diventa quindi non un atto comunicativo, ma un atto simbolico.

Ecco. Ogni atto comunicativo contiene al suo interno e va analizzato sotto il profilo:

  1. logico
  2. strettamente comunicativo
  3. linguistico
  4. semantico
  5. semiotico
  6. di Potere (e quindi relazionale, di classe e di profitto).

Al di là delle classificazioni, tutte le scienze sociali, linguistiche, semiotiche trascurano il Potere e la connotazione di una relazione di Potere nei processi di formazione del concetto, di diffusione.

Il Potere influenza la conoscenza alla base. In maniera appunto relazionale, di classe e di profitto. La triade di Peirce sul segno, è influenzata alla base dal processo di Potere. Il Potere non è un orpello a valle di tutti i processi simbolici. Ne è l’elemento costruttivo e fondante.

Lecture 12 - Communication - Notes | Design Context | Charles sanders  peirce, Communication, Communication theory
Se io dico : “Io non indosso la mascherina” qualcuno potrebbe aggiungere classicamente “e chi se ne frega”.

Ma se un politico importante dice : “Io non indosso la mascherina” la valenza è completamente diversa. E non è solo un cambiamento dell’emittente e del contesto. E’ proprio la semiosi e la sua connotazione di Potere che viene stravolta.

Uno degli obiettivi dell’Archelogia è quindi provare (non si sa se sarà possibile) a individuare quanto il messaggio ha valenza comunicativa e quanto rappresenta e come connotazione di Potere.

Pasolini ed il Potere come anarchia

Pasolini sosteneva che il Potere è anarchico. Ho molto riflettuto su questa frase. L’Archelogia nasce per capire, studiare ed analizzare le regole del Potere. Ed ho molto pensato alla riflessione fra Potere ed anarchia. Sotto il profilo della struttura il Potere ha regole ed elementi di analisi che si ripetono. Abbiamo detto (ripetendoci) gli aspetti relazionali, la classe ed il profitto. Queste connotazioni sono imprescindibili. La frase di Pasolini mi appariva quindi fuori contesto ed appunto contestabile.

Ma in realtà, con il senno di poi, Pasolini aveva colto un aspetto che solo recentemente ho potuto apprezzare. Il Potere è anarchico nella creazione delle strutture linguistiche e comunicative che usa. Non è il linguaggio che crea il Potere. Ma è anche il Potere che crea il linguaggio. In questo senso il Potere è anarchico perchè è in grado di gestire il processo di semiosi adattandolo alle proprie necessità. Non è poco effettivamente sulle conseguenze.

Comunicazione, logica e concetti

Quali sono le conseguenze ?

Stiamo parlando di libertà, vaccini, no vax, vax, e tutto questo, in un reticolo semiotico che è assolutamente slegato da sottostanti logici o etici.

Generiamo semiosi da semiosi senza attenzione alle connessioni logiche ed ai sottostanti etici. Questo processo di globalizzazione di massa della comunicazione è molto inquietante.

Storicamente è pericoloso perdere la connessione del linguaggio con i sottostanti logici ed etici. “Heil Hitler” o “Omaggio al Duce” con relativi saluti romani, sono processi semiotici che hanno questa connotazione ed ugualmente aggiungono il concetto di controllo del segno.

L’Archelogia vorrebbe dare una sistematicità a queste considerazioni che appaiono ad ora, pensieri molto sfumati ed abbozzati.